La sentenza della Cassazione, sezione lavoro, del 31 agosto 2017, n. 20648, ha cassato la sentenza della Corte d’Appello di Lecce, la quale ha riconosciuto, al dipendente, il diritto all’inserimento nei turni di reperibilità, condannando la datrice a versare una somma come risarcimento del danno per le mancate indennità percepite tra il gennaio 2007 e l’ottobre 2009 a tale titolo poiché, la predetta adibizione deve essere disposta in maniera automatica in presenza di un determinato inquadramento professionale. La Corte, ribalta tale indirizzo e, tracciando le caratteristiche tipiche della reperibilità, conferma che non si può configurare un diritto del singolo lavoratore a essere incluso automaticamente nei turni e, pertanto, una sua esclusione non comporta una dequalificazione professionale.